Fow discussion: fow ai tempi della quarantena
Ciao a tutti amici di force of will! E ben trovati a chi mi legge da un po’ e a chi invece non mi legge proprio (leggetemi plz )
In principio avevo intenzione di continuare la mia rubrica sui sovrani competitivi con una nuova lista blocco su valentina ma sia a causa della mancanza attuale di tornei, sia poiché Ao3 è ormai alle porte, ho pensato di fare un articolo un po’ diverso, così da poter parlare di qualcosa di interessante nel mentre e magari generare una bella discussione che rubi a tutti un po’ di tempo, dato che almeno quello al momento non manca.
Quello che segue sarà più un flusso di coscienza che un articolo vero e proprio, così da fornirvi diversi spunti di discussione coprendo tantissimi temi.
IL RITORNO DEL RIMOSSO
Origini di alice e Nuova Valhalla sono due espansioni che ci hanno portato indietro nel tempo come ambientazioni, facendoci assaporare il gusto di giocare con delle carte che non vedevamo da tanto tempo, pur con delle meccaniche innovative. Per poter far leva sul sentimento comune di “era meglio prima” hanno tirato fuori personaggi e meccaniche che erano già stati proposti “solamente” 5-6 anni fa; dico solamente perché considerato la longevità di un gioco, dover far leva su carte e temi già trattati per rilanciare il proprio prodotto e mantenere la gente attaccata, sono stati costretti a fare un’operazione di marketing che normalmente, nei giochi di carte in primis, ma in ogni cosa se ci pensate bene dai film alle serie tv, passando per macchine, prodotti etc., viene fatto quando si è ormai a corto di idee.
Tutto ciò ha sicuramente frenato il declino del gioco, riuscendo sicuramente a recuperare tantissima gente persa con il blocco reya e arrestare un po’ il declino del gioco (che comunque rimane in una situazione grave ma non gravissima, non potendosi affermare come colosso dei giochi di carte, ma sicuramente assicurandosi una fetta di mercato piena di aficionados). Io spero vivamente che questi due blocchi siano gli unici reboot che vedremo per diverso tempo, dato che sarebbe molto interessante poter vedere nuovi mondi e nuovi personaggi e non l’ennesima+1 copia di dark Alice e soci.
La rivisitazione dei vecchi sovrani e della meccanica delle regalie è riuscita in pieno, offrendo la possibilità a chiunque di competere in ogni formato con delle carte nuove, appianando il divario di power level che si era creato tra i vecchi sovrani e i nuovi di Nuova Valhalla, pur non iniziando una escalation di power level che avrebbe portato il gioco ad un nuovo esodo di player stanchi di perdere senza neanche poter giocare. (il caso Pricia non lo prendo neanche in considerazione: è ovvio che blocco allo stato attuale sia bruttino e dominato da quasi un solo mazzo, ma è la naturale conformazione del blocco che essendo solamente a metà del suo ciclo ha delle evidenti pecche di design che spero vengano colmate al termine di quest’ultimo).
Le rune prima e gli stranieri poi hanno offerto una valida alternativa all’abuso di sovrani, riuscendo a costruire dei metta piuttosto vari in quasi tutti i formati, non rendendo più il gioco sovrano centrico, ma facendo tornare le strategie dei mazzi al primo posto, e solamente di seguito il sovrano. Ora è evidente che ci sono stati dei periodi di degenerazione, in cui uno due sovrani erano Must pick, ma sul lungo periodo ogni problema è stato risolto, creando sempre 2/3 tier 1 e tantissimi tier 2 giocabili.
Allo stato attuale sia il blocco NV che il blocco AO hanno soddisfatto le mie aspettative, riuscendo a offrire una diversità che non si vedeva da tantissimo tempo, nuove meccaniche interessanti e riuscendo a colmare quel Gap che impediva ai nuovi giocatori di affacciarsi al mondo del competitivo senza essere completamente annichiliti.
MARKETING QUESTO SCONOSCIUTO
Quando hanno annunciato il set di Ghost in the shell ammetto che rimasi molto sorpreso: Il vero problema di Force of will è sempre stato che nessuno conosce Force of Will. Il marketing è uno dei principali talloni da killer /cit. di questo gioco. Poteva essere un’ottima occasione per rilanciare il gioco al mondo intero, ma così non è stato, e non solo per il Coronavirus…
Il gioco è ovviamente giapponese sia per origine, per disegni ma soprattutto per mentalità. Non vedo quella voglia di diffondersi e crescere tipica di tantissimi giochi di carte pronti ad aggredire il mercato; sembra ci sia quasi una rassegnazione generale; è come se il gioco fosse gestito da un italiano: sappiamo benissimo di avere dei problemi all’interno dello stato, ma dopo anni al posto di combatterli semplicemente ci siamo rassegnati al nostro triste destino, cercando di cavalcare l’onda sperando che qualcuno faccia il lavoro al posto nostro, tanto il posto fisso non ce lo toglie nessuno.
Il gioco è sempre stato complesso da pubblicizzare, sia per i disegni, che sono indicati per un pubblico di nicchia, sia per la difficoltà del gioco in sé, notevolmente superiore alla media dei giochi di carte, ma salvo pochi negozianti e fanatici nel mondo, la maggior parte non ha più neanche la voglia di lottare per un gioco considerato ormai morto.
Io sono il primo che, quando può, scherza con il meme “fow is dead”, ma fino a quando non interromperanno la produzione non smetterò mai di cercare di diffonderlo e giocare con chi posso.
Ritengo che la società dovrebbe partire dalla community se vuole sperare di sopravvivere a questa catastrofe globale che ha danneggiato ancor di più un gioco già decisamente penalizzato dalla sua situazione precedente. E’ necessario rivalutare completamente l’approccio al gioco, sia a livello di casa madre che di singoli, cercando in ogni modo di valorizzare uno dei giochi più belli e complessi mai creati, sfruttando proprio le caratteristiche che lo han reso unico e ha creato un posto nel cuore di tutti noi.
LA NECESSITA’ DI GLOBALIZZARSI
Force of will è ancora uno dei pochi giochi dove ogni stato fa da padrone, senza che ci sia una vera coesione tra le varie community internazionali, a parte dalla banlist. E’ sicuramente necessario rivedere questo modello, creando una struttura centralizzata che delega ai vari gestori regionali, in grado di comunicare tra di loro, per poter creare una rete solida e strutturata in grado di dare risposte soprattutto in momenti di incertezza come questo. La compagnia non è mai stata in grado di farlo, a causa dell’inesperienza della precedente compagnia, non in grado di supportare un fenomeno, o semplicemente impreparata a ciò che è diventato col passare del tempo. Personalmente spero che questa compagnia riesca in qualche modo a far fronte a queste necessità, anche in un’ottica competitiva ma non solo. Ascoltare i giocatori, sia forti che scarsi, novizi ed esperti, è uno degli aspetti fondamentali per la gestione di una compagnia, ovviamente nei giusti termini, senza eccedere, altrimenti si potrebbe creare un fenomeno contrario in cui si ascolta troppo i giocatori con conseguenze negative sul gioco stesso.
WHAT IF?
Quando questa epidemia sarà finita e potremo forse tornare alla normalità, torneremo (si spera) a ripopolare i negozi, tornando a fare tornei locali, nazionali e magari internazionali, con una spinta forte verso il sostegno della propria community. Ma se, in un futuro non troppo lontano, creassimo una lega italiana di tornei? Esiste già in altre parti del mondo (USA e Spagna ad esempio), con premi diversi dalle carte, così da incentivare ogni tipo di giocatore. Ecco il mio sogno è questo: Creare una lega nazionale negozianti, così da continuare a supportare force of will e le piccole comunità, ma allo stesso tempo legarci indissolubilmente a livello nazionale, per poter dare una spinta forte a questo bellissimo gioco e magari essere d’ispirazione per altri paesi. Non dover più essere legati alla casa madre sotto certi aspetti e al contempo legarsi ad essa ed aiutarla a crescere tramite il supporto locale, chissà se saremo in grado o se sarà possibile farlo, solo il tempo saprà dircelo, per adesso mi limiterò a lamentarmi di Pricia e godermi gli spoiler della prossima serie. Spero di avervi fornito un paio di spunti di discussione, così da impegnare queste lunghe giornate a casa.
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Ci annusiamo al prossimo articolo
Bellona!