FOW Tales: I Sei Saggi - Capitolo 0
Articolo by Diego Pennesi
Editor Force of Will Italia
Salve a tutti e benvenuti alla nuova rubrica settimanale: Force Of Will Tales!
Per chi non mi conosce sono Diego Pennesi, giocatore e prima ancora appassionato di scrittura ed affascinato dalla lore del gioco.
Sembra strano da leggere, quando ve lo scrive uno dei più vecchi e dediti giocatori, ma è proprio questo attaccamento che cresce giorno dopo giorno per quello che in molti reputano come “accessorio”, a dare a Force of Will quel guizzo in più, quell'appetibilità che altri prodotti proprio non hanno e che, dai primi albori del Valhalla o del mondo degli eroi, mi ha letteralmente rapito e conquistato.
Force of Will non è solo carte, mostri e magie ma anche un gigantesco calderone dove fiabe, eroi, creature malefiche, vampiri, re e titani si fondono per dare vita ad improbabili, emozionanti avventure!
Ebbene...tutto questo potenziale non può essere descritto ne con poche righe sotto una carta, né con i racconti ufficiali che, per quanto belli e descrittivi, non riescono a coprire tutta la storia.
Io credo che la storia di Force of Will debba essere raccontata. Magari con una licenza artistica, magari forzando un poco la mano.
Ci siamo mai chiesti chi fosse l'ultimo Vampiro cacciato da Christie? Come mai Caino è un abitante del mondo ancora in vita mentre suo fratello è rappresentato come risonatore? Come è stato possibile per Cappuccetto, la Vera Fiaba schiudere dal sonno di cristallo Fiethsing e perchè i saggi si sono sigillati dentro le loro rispettive Vere Pietre Magiche?
Per fare questo Force of Will Tales si prende una libertà artistica, quella di dare un carattere ad ogni personaggio, renderlo magari leggermente diverso
da come viene in realtà rappresentato dai pochi scritti: vogliamo rendere forti e al tempo stesso fragili i nostri eroi, vogliamo dargli una umanità, renderli vivi.
Nel farlo, talvolta, possiamo forzare la mano e piegare un poco la storia.
Creiamo talvolta animi stracolmi di odio che danno vita a fiamme di accidia, talvolta a cuori ricolmi di amore verso il mondo, e molti altri mossi dalle più disparate motivazioni: fama, onore, sopravvivenza...
Raccontare storie è per me sempre motivo di gioia! Vi invito con tutto me stesso a cimentarvi, chiudendo in cassaforte l'imbarazzo ed il timore, portandoci la vostra personale storia, il vostro personale punto di vista su questo fantastico gioco.
Force of Will è anche questo. Uno spunto per creare storie, per creare un mondo nel mondo, un viaggio tra reami immaginari e fantastici ed il nostro primo viaggio sarà con i personaggi forse più iconici di un ciclo, sul quale torneremo a breve. Quello che ha dato i secondi natali a questo gioco e al magnifico mondo che è Force of Will.
Di chi parliamo, vi starete chiedendo?
Narreremo le vicende nascoste di due esseri, che hanno modificato con le loro azioni il mondo di Grimm.
La prima e' una splendente maga sfolgorante, il simbolo della combattività umana.
L'altra è una magnifica elfa, pinnacolo della propria comunità padrona del caldo vento dell'est.
Questa è la storia di come un sentimento possa corrompere un intero mondo, portandolo sull'orlo del suo ultimo giorno e di come, invece, lo stesso sentimento possa essere la via di speranza per un radioso futuro di pace.
Questo è un piccolo inizio, una storia che ci accompagnerà per molte settimane: “I Sei Saggi”
1.Will the wild wind blow?
In quanti istanti nasce un'emozione?
In quanti istanti nasce un sentimento o uno sguardo?
Il tempo d'un battito di cuore o forse meno.
E se in quell'istante, in quella insignificante frazione di tempo inquantificabile, inafferrabile, quasi incomprensibile, ne nascessero infinite di emozioni, infiniti stati d'animo, in una immaginaria massa informe di odio, tristezza, amore, risentimento, disperazione?
Non avrebbe voluto crederci.
Non avrebbe voluto prestar ascolto al proprio occhio.
Avrebbe avuto miliardi e miliardi di istanti per comprendere i propri sentimenti, urlare a squarciagola una muta rabbia, piangere di disperazione secche lacrime...
Quello che vide, chi vide, come la vide...
Un'immagine impressa per centinaia e centinaia di anni, cristallizzata in un fulgido istante.
Le sue urla di risentimento ovattate sempre più da quella bara di gemma, le sue ughie spezzate, spinte a forza in quell'infrangibile cristallo, il suo pianto, le sue lacrime ed il suo Odio.
Il cappello in terra, calpestato con forza e rabbia dai suoi stivali.
Il bianco candido delle sue vesti macchiato dal sangue di quelli che erano i propri compagni, la cenere con cui li aveva torturati, lordava quello che il sangue non macchiava.
Una figura di cenere e sangue, un mostro delle favole, piuttosto che umana.
Non fece in tempo, allungò la mano verso quella che riteneva una sua compagna, una sua...alleata.
Compagna...quanto lontana sarebbe stata, quando il tempo stimato sarebbe trascorso...quando la sua alleata sarebbe diventata una Traditrice.
Ferma nel tempo è la sua posa: nella bara di verde cristallo si protrae verso lei in una statuaria immobilità.
Rincorre una immagine non più presente, per secoli e secoli.
Immagina...Ricorda il suo amore tramutato in odio, la rettitudine in oscurità, la dolcezza in malvagità.
“Ed è per questo, il mondo mi diede l'immortalità? Preservare me stessa e voi cinque nel corso dei secoli? NON HAI IDEA, NON HAI IDEA DI QUALE INCUBO POSSA ESSERE QUESTA IMMORTALITA'! SPOGLIATA DELLA MIA UMANITA'! MALEDETTA A OSSERVARE QUELLO CHE AMO ANDARE IN PEZZI!COSA VOLEVI FARE?RISPONDIMI!”
Il mostro di sangue e fumo battè violentemente sul verde cristallo con la fronte, osservando da ancor più vicino lo sguardo della sua compagna cristallizzata: uno sguardo colmo di sgomento e paura.
“IO CERCHERO' QUELLO A CUI PIU' TIENI E LO CANCELLERO' DA QUESTO MONDO, QUESTO MONDO CHE MI AVETE AFFIDATO SENZA CHIEDERE NULLA!
AVETE UCCISO IL MIO STESSO FUTURO REGALANDOMENE UNO MILLE VOLTE PIU' LUNGO, ANZI INFINITO!
IO TI MALEDICO DIECI E DIECI VOLTE ANCORA E LO FARO' FINCHE SU QUESTA TERRA NON CI SARA' PIU' ARIA PER MALEDIRTI ANCORA!”
Dal cristallo non si udì null'altro che un sibilo.
Un sibilo cullato dal vento dolce dell'est.