FOW Tales:I Sei Saggi - Epilogo : L.L.L.
Articolo by Diego Pennesi
Editor Force of Will Italia
I suoi passi riecheggiavano nella candida immensità.
Uno spazio infinito ovunque si guardasse e bianco, come la nuvola più bianca.
Zero iniziò ad urlare a squarciagola, infastidita e frustrata
-FATEMI USCIRE, ORA E SUBITO-
Andò avanti per molti minuti, correndo in ogni direzione, cercando una via di uscita, sebbene le sembrasse di rimanere ferma sempre sullo stesso punto.
Alle sue spalle apparve un uomo, che con fare calmo e rilassato le rivolse la parola, chiamandola
-Zero, ciao-
La maga del nulla si girò di scatto e si avvicinò con fare minaccioso.
-Dove mi trovo? Dove e' Fiethsing? Rispondimi Ora e forse non soffrirai-
-Non ti devi preoccupare. Sei in un luogo distante da Fiethsing-
Zero non capì, prese per la colletta l'uomo ed insistette
-Rispondimi senza prendermi in giro, DOVE MI TROVO?-
L'uomo si indicò il fianco mentre guardava quello della donna difronte a lui.
Zero lo lasciò andare toccandosi il fianco: tastò un buco sanguinolento
Capì allora.
Rise istericamente mentre una lacrima le rigò il viso
-E' riuscita a concludere il lavoro...Complimenti...Complimenti vivissimi Fiethsing...-
Zero era a terra, riversa nel suo stesso sangue, trafitta in pieno petto dalla sua staffa.
Quella staffa che l'aveva accompagnata per mille e più anni.
Quella staffa che aveva salvato, prima, il mondo e che ora lo avrebbe distrutto.
Fiethsing osservò la scena, non riuscì a far uscire nessuna parola, nessun suono.
Osservò Zero spegnersi lentamente.
Si girò per osservarla.
Il suo viso era pallido, spento, assente.
Il cielo si stava schiarendo, le nuvole si stavano diradando.
Il male era stato sconfitto a stadi e stadi di distanza.
Invece, tra quelle montagne, si era consumata solo una tragedia.
La luce del sole mattiniero illuminò le due donne, donando tepore alle pelli martoriate dal lungo duello.
-Zero, ascoltami, la tua vita sarà anche finita, ma non la tua missione...-
La magus si girò di scatto puntando la gola dell'uomo con una lama di pura magia nera
-LA MIA MISSIONE E' FINITA SECOLI FA-
-Ricordo...Che una volta mi dissi che la tua missione non sarebbe mai finita, che il sentimento d'amore per questo mondo era uno dei due motivi che ti avrebbe spinto avanti, giorno dopo giorno-
-Di che diavolo stai parlando?-
-So che è stato difficile, ti ho osservato per tutto questo tempo: ti ho visto piangere, ti ho visto soffrire, ma ho visto anche l'amore nei tuoi occhi per le piccole cose del mondo, ti ho visto con le mani sporche di fango e sangue, ti ho visto gettarti nella mischia contro un'intero esercito pur di salvare un singolo infante-
-Basta...Ora muori-
Zero caricò il colpo di lama dritto contro la gola dell'uomo, ma si fermò a pochi millimetri da essa
-Perchè non continui?-
Non se ne capacitava.
Per quanto si sforzasse, non era in grado di affondare la lama nella gola di quell'uomo.
-Maledetto, cosa mi hai fatto?-
-Nulla-
Fiethsing riuscì a riprendersi un istante di lucidità e realizzò finalmente tutto.
-No...no...-
Comprese solo ora quello che era realmente successo.
L'aveva uccisa.
-No...no...Zero...no ti prego no-
Le mani le tremavano, incontrollabilmente, come se le avesse immerse nel ghiaccio più gelido.
Si portò le mani sul viso, avvicinandosi al corpo di Zero, non riusciva a crederci.
A fatica riuscì ad impugnare la staffa e a sfilarla dal corpo esanime di Zero.
La accarezzò mentre continuava a ripetere il suo nome.
Era fredda, morta.
-no no no no ti prego respira respira respira respira-
Provò a rianimarla con un confuso massaggio cardiaco.
Era presa dal più puro panico.
-Ti prego ti prego ti prego respira respira-
E ancora e ancora provo per interminabili minuti.
-non morire non morire...ti prego...TI PREGO-
Vi si gettò sopra, iniziò a colpirle il petto in preda alla disperazione.
Pianse tanto da non riuscire più a vedere
-NO NO NO! ZERO NO! NON MORIRE NO!-
-Guarda Zero-
Lo spazio bianco si tramutò in una foresta, sbocciata tra loro due ad un ritmo così fuori natura così magnifico.
E poi ancora un candido lago di montagna, una rigogliosa scogliera.
Un villaggio felice, un santuario religioso, una montagna innevata.
Grandi pianure, un nido di aquile, un castello di luce.
-Guarda Zero, questi sono i posti che hai aiutato a creare, sono i posti che erano e che saranno.
Prima di divenire la Magus del Nulla eri il bagliore di luce. Amavi questi posti amavi tutto questo-
-Taci...Taci...-
Zero fu rapita da quei luoghi, si morse il labbro e iniziò a singhiozzare.
-I ricordi iniziano a tornare, la gabbia di oscurità si stà sciogliendo-
-SILENZIO..:FA SILENZIO-
-Ricorda quello che eri, ricorda quello che sarai...Hanno bisogno di te, come io secoli fa-
-Di che stai parlando?-
-Ricorda...Zero Ricorda-
-E come potrei?-
-Talvolta e' facile... come dire Si-
-IO...IO...IO TI AMO TI AMO ZERO NO NO NO...-
Fiethsing la prese tra le braccia e la strinse a se
-VOLEVO PASSARE TUTTA L'ETERNITA' CON TE, IO TI AMO!-
Urlò singhiozzando, piangendo a squarciagola.
Le urla di disperazione si propagarono per tutta la vallata.
Urlò un dolore così forte da riecheggiare nei venti per secoli
Alzò lo sguardo verso l'alto
-E' QUESTO IL PREZZO CHE DEVO PAGARE? E' QUESTO IL PREZZO CHE QUESTO MONDO ESIGE PER SOPRAVVIVERE? SCENDI ANCORA UNA VOLTA E DIMMELO IN FACCIA! ERA VERAMENTE NECESSARIO TUTTO QUESTO?-
-Io volevo stare con te...io volevo amarti per sempre...-
La accarezzò ancora, pettinandola e pulendola dal sangue sul viso
-Il destino del mondo non mi interessa se non ci sei te...ti prego...apri gli occhi...ti prego...-
La strinse ancora più a se.
Ma sapeva benissimo che non sarebbe tornata, che non avrebbe mai più aperto gli occhi.
E comprese.
Era stata lei.
Che scelta avrebbe avuto Zero?Era stata lei a farla diventare immortale, la sua avidità, la sua volontà di possederla.
L'uomo materializzò da dietro di sé un cappello bianco, proprio come quello che secoli fa adornava il capo di Zero, e lo poggiò sopra la testa della donna.
-Talvolta e' facile come dire Si-
Zero lo lasciò andare cadendo sulle ginocchia.
Ricordò tutto, tutto il millennio che aveva vissuto.
Ma ancora di più ricordò il nome ed il volto del suo amore, ricordò i momenti di tenerezza passati con lui, ricordò cosa significa amare e ricordò la promessa che nel tempo infranse a quella persona.
Gli si gettò tra le braccia, piangendo come mai aveva fatto, nascose il suo viso al suo sguardo.
Il nero pesto dai suoi vestiti pian piano scomparve attirato in alto come un pulviscolo, lasciando il vestito di Zero di un bianco candido luminescente
-Zero, la tua missione non è finita...Lei e' ancora viva. Si e' sacrificata per cacciare il male da questo mondo, ha dato il suo corpo-
-No...Non voglio...Voglio rimanere con te...-
-Io non esisto...Sono solamente un ricordo-
-Non capisco...-
-Sono rimasto accanto a te tutto questo tempo, per questo istante...Zero, Kaguya ha bisogno di te, ha bisogno di Fiethsing, il mondo è ancora in pericolo-
-Fiethsing...Ma io...-
-Zero, guardami...Credi che solo tu sia stata corrotta?-
Zero capì molte cose...Capì che Fiethsing era mossa dal suo stesso sentimento d'amore, un sentimento forse più forte e al tempo stesso più fragile di ogni magia o di ogni altra cosa presente su questo mondo.
Avevano errato entrambe, si erano mosse come marionette in una guerra non loro: pedine sacrificabili.
Fiethsing adagiò il corpo a terra mentre le veniva meno il fiato.
Si strinse una mano al cuore, trafitto da mille lame di ghiaccio.
Vomitò in terra.
Si sentiva sporca
Era stata colpa sua.
Il mostro era lei.
Urlò la sua rabbia la sua disperazione la sua stupidità.
L'aveva trascinata via da un amore umano, semplice quanto autentico.
Lei non lo sapeva, non poteva immaginarlo.
Ma la sua stupidità la sua altezzosità l'aveva spinta a commettere il più grande degli errori.
Ora capiva Zero, ora capiva quello che aveva provato nel vedersi portare via la propria umanità.
Fiethsing l'aveva persa da secoli, ma solo ora se ne rendeva conto.
Sbattè la testa con tutta la sua forza sul terreno, più e più volte, cercava di punirsi, cercava di cancellare il dolore con altro dolore.
-Cosa devo fare ora?- Chiese Zero, guardando il volto del suo amore
-Torna sulla terra. Concludi la tua missione-
-Non voglio lasciarti-
-Devi, ma un giorno ci incontreremo, quando tutto sarà finito-
-Promettimelo-
I due si baciarono con passione e trasporto, mentre tutto attorno si sgretolò in pulviscolo.
Zero aprì gli occhi osservando il suo amore sparire con un sorriso, gli strinse la mano fino all'ultimo, mentre il bianco coprì tutto, ancora una volta.
Fiethsing era rivolta in terra, piangeva senza sosta.
Si era allontanata di parecchi kilometri da dove aveva seppellito Zero.
Non sapeva cosa fare, così spaesata spaventata e fragile.
Qualcosa le toccò la spalla.
Si girò di scatto e quello che vedette la lasciò di sasso.
Era Zero, ammantata da una luce bianca.
Si allontanò ma la Maga sfolgorante la abbracciò.
Fiethsing iniziò a piangere, cercando di divincolarsi, inutilmente.
Avrebbe potuto se solo avesse voluto.
-No no no, lasciami LASCIAMI! IO-
L'elfa iniziò a colpire il petto di Zero con pugni, sfogando la propria frustrazione e la propria rabbia
-LASCIAMI...LASCIAMI! Lasciami...IO....IO...io...Io ti ho uccisa...-
Si arrestò, Zero potè adagiare la testa della sua compagna al proprio petto.
-Lo so...Lo so...Abbiamo commesso atrocità, abbiamo commesso molti errori...-
-Io...Io ti amo Zero...E ora...-
-Sò anche questo...So che proprio come me, anche tu eri mossa da un sentimento corrotto, seppur bellissimo e naturale come lo scorrere del tempo...-
-Non posso vivere senza di te...Non posso vivere sapendo di averti ucciso...-
-Lo farai invece...Fiethsing-
Le due donne si staccarono l'una dall'altra, Zero cercò lo sguardo dell'elfa.
-Kaguya ha bisogno di noi, ha dato il suo corpo per questo mondo. Io ho contribuito a distruggerlo come Magus e voglio contribuire a far rifiorire l'amore come Saggio. Ma non posso farlo senza di lei, non posso farlo senza te.-
-Non posso...-Fiethsing si strinse il cuore
-Alscoltami...Ascoltami...Posso lenire il tuo dolore, posso cancellare la tua memoria...Posso cancellare la tua memoria di me-
Fiethsign iniziò a sibillare
-no...no...-
-E' l'unico modo...Dimenticherai la mia Memoria, ricominceremo da capo...-
-no...non voglio-
-Ma così potrai continuare a vivere e continuare il nostro dovere-
Fiethsing non proferì parola
-Dimenticherò tutto? Ogni cosa che ti ho fatto?-
-Noi non ci saremo mai conosciute, quando riaprirai gli occhi sarò Zero, il nuovo saggio della luce-
Fiethsing comprese che era l'unico modo.
-Io ti amo...So che tu sei ancora innamorata di...-
Zero girò in terra lo sguardo
-Ma il sentimento per te non verrà cancellato, anche se non potrai ricambiare, io ti amerò per sempre-
L'elfa chiuse gli occhi e attese che le memorie della donna che aveva amato, scivolassero via per sempre, perdendosi nei ricordi di un tempo oramai distrutto, assieme alle ultime lacrime.
Trascorsero due anni prima che l'intero pianeta riprendesse il normale scorrere del tempo, la vita rifiorì in tutta la sua bellezza.
Alcune presenze, una volta oscure, decisero di reincarnarsi in forme pacifiche, aiutando a ricostruire ciò che avevano distrutto.
Fiethsing e Zero, unite insieme come mille anni fa, furono incaricate di allevare la piccola Kaguya, reincarnatasi in un nuovo corpo, ora infante.
-Allora? Vuoi muoverti?-
Fiethsing sgridò una troppo lenta Zero, mentre finiva di caricare dei bagagli sopra il carro
-Fa silenzio o la sveglierai!-
Zero portava tra le braccia la piccola principessa stellare, sopita in un sonno profondo
-Ah...tanto sai come è fatta, gli basta stare sulla carrozza che si addormenta immediatamente...-
-Sarà...-
Le due salirono sul carro e con Fiethsing come cocchiere, partirono verso est, lasciandosi il Castello di Luce alle spalle.
Zero si mosse verso la parte posteriore del carro, prese da una sacca dell'occorrente per scrivere ed iniziò ad appuntare alcuni suoi pensieri su un foglio di papiro, mai staccando gli occhi da Kaguya.
Avevo un diario
O almeno poche pagine scritte di mio pugno, redatte diversi secoli fa.
Ho parlato con una graziosa ragazza di nome Scheherazade, mi disse di aver trovato quella unica pagina in un villaggio abbandonato, sembrava una pagina così senza significato.
Al contrario, fu proprio una di quelle pagine a convincere Fiethsing di dover agire, contro anche i propri sentimenti.
Mi rivelò molte altre cose, mi rivelò del terrore instillato in questo mondo, ma anche della speranza, sopita in tanti esseri che portarono avanti una lotta contro il male, e anche contro se stessi.
Janne,Christie,Carmilla...Io...
Viaggiarono in tutto il mondo per sconfiggere il male, anche se forse, cercavano solamente una parte di se stesse...
Nel mio peregrinare ho sempre cercato un qualcosa che potesse riempire il vuoto lasciato dal mio amore, quel vuoto generò solo odio, fagocitando i ricordi che conservo ora, saldi, nel cuore.
Così, mi sono detta, perchè non scrivere qualcosa di questo, nuovo, viaggio?
In realtà non so quanto potrò scrivere, dopotutto non è neanche un vero e proprio viaggio.
Abbiamo il compito di preparare Kaguya ad una lotta senza precedenti, forse più dura di quella contro le forze degli cthulhu e ciò mi spaventa.
Alice, una dolce e graziosa ragazza ha aiutato questo mondo a salvarsi: ci ha messo in guardia contro una minaccia ben più grave.
Ma non c'è motivo di temere, sono sicura di riuscire a proteggere questo mondo, proteggere Kaguya, Fiethsing e la promessa che ti ho fatto un millennio fa.
Sai...
Quel giorno, quel maledetto giorno, quando cancellai la memoria di Fiethsing...non sono certa di esserci riuscita.
Non lo so...Vedo un bagliore nei suoi occhi quando la osservo, qualcosa che avevo già visto mille anni fa.
Aveva affermato che i suoi sentimenti verso di me avrebbero resistito a tutto.
Forse sono proprio quelli.
Oppure mente, portandosi appresso un peso così grande sul proprio cuore pur di poter starmi accanto.
E' strano...ci è voluto un tempo infinito, ci è voluta la mia vita e forse, in un certo senso, anche quella di Fiethsing, ma per la prima volta, riesco a vederla con pura ammirazione e rispetto.
Fine.