FOW Tales:I Sei Saggi - Extra: Risveglio
Articolo by Diego Pennesi
Editor Force of Will Italia
-Pensi manchi molto?-
-Non ne ho la più pallida idea-
-Sono venti minuti che saliamo queste scale...-
-E?-
-E' la via giusta?-
Le due figure si fermarono all'unisono.
Era vero, stavano salendo da più di venti minuti una scala a chiocciola scavata nella montagna.
La donna in testa poggiò la propria torcia in un piccolo incavo nella roccia e si girò verso la sua compagna, con uno sguardo scocciato e esasperato
-Saranno almeno 10 minuti che ti lamenti senza chiuer bocca- e indicando con il braccio destro la scalinata- ti pare che possiamo avere sbagliato strada? No sinceramente è una cavolo di scalinata, niente svolte, no nulla, solo dritto, abbiamo sbagliato a girare a destra? No. Perchè? Perchè non cè mai stata una svolta a destra!-
-Ok va bene, va bene, non mi pare il caso di scaldarsi, ragazza scarlatta-
-Mi chiamo Cappuccetto, Sherry, se imparassi a lamentarti di meno...Fosse una volta ogni tanto andrebbe bene, ma ogni volta è così con te!-
-Va bene va bene...me ne starò in silenzio-
Cappucetto prese la torcia ed entrambe continuarono la salita.
-Ascolta Cappuccetto-
La donna si fermò
-Ma non dovevi star in silenzio?-
-No...una cosa seria...Pensi che la troveremo? Dico...non è poi un posto così difficile da scovare-
Si guardarono di nuovo, questa volta la narratrice aveva posto una domanda seria.
Il suo viso, così semplice con due grandi occhi verdi non celava affatto quel senso di inquietudine e timore per quello che, avrebbero o non avrebbero potuto trovare.
Lo stesso era per Cappuccetto.
-Penso che sia ancora li. Da quello che sappiamo l'intera zona fu messa sotto la protezione del Profeta D'ebano come scambio quando Zero portò la pietra del Sigillo, dove risiede il corpo di Grusbalesta-
-Si...ma Il profeta è stato sconfitto, la sua influenza...-
Cappuccetto chiuse gli occhi, si girò mentre calava sopra la sua testa la mantella
-Non ci pensare...cerca di avere fede...la troveremo li-
Camminarono in silenzio per circa altri 30 minuti, quando ad un tratto le scale si interruppero, mostrando una stanza circolare, con marmi e pavimenti antichi, rovinati dall'umidità e dal tempo.
E al centro, una grande pietra magica verde.
-Ci siamo- esclamò Scheherazade
Cappuccetto si avvicinò e poggiò il suo braccio destro sulla pietra-Per i dei...E' ancora viva-
Era li, proprio con la medesima posizione in cui fu mille anni fa cristallizzata.
Fiethsing, l'oracolo elfico.
Il suo sguardo pieno di sgomento, la sua mano protesa verso un'immagine di Zero oramai distrutta dal tempo.
-Come si fa...Come si può essere così freddi da fare una cosa del genere?-
-Sherry, si può fare ben altro in nome dell'amore-
-Sarà anche così, ma non lo trovo...-
Cappuccetto si girò verso la sua compagna
-Umano?-
-Si-
-Un giorno quando scoprirai l'amore, quello vero, forse capirai fino a dove potrai spingerti e sarai sorpresa da quanto oscuri di possa diventare-
Scheherazade chiuse gli occhi voltandosi, e andò a poggiare alcuni leggeri bagagli in terra a debita distanza dalla pietra
-Inizio a rompere il sigillo allora-
Cappuccetto poggiò in insistenza la mano sulla pietra e recitando alcune frasi iniziò a formare sul cristallo delle scritte.
In poco tempo, il che sorprese entrambe le donne, la pietrà iniziò a scricchiolare e dopo non molto tempo, vibrando, andò in mille pezzi.
Fiethsing fece un respiro lungo e profondo, prima di svenire senza forze.
Cappuccetto la prese alla meglio evitandole la caduta.
-Sta bene?-
-E che ne so...Sei tu quella esperta di medicina Sherry, aiutami a metterla sdraiata-
Scheherazade poggiò l'oracolo elfico in terra coprendola con una coperta, tutto attorno i cristalli verdi iniziarono a frantumarsi in polvere color nero pece.
-Ha funzionato allora- disse cappuccetto indicando i cristalli
-Si...come no...Ascolta sembra stia bene fisicamente, non c'è nulla di rotto...Ma-
-Ma?-
-Ma è molto stanca, il che è abbastanza palese dato il fatto di essere rimasta cosciente per quasi mille anni-
Cappuccetto si girò verso la sua compagna con occhi sgranati
-Come? E' rimasta cosciente per..-
-Si, non so se volontariamente o meno ma è rimasta sveglia per tutto questo tempo, non chiedermi come sia possibile...Comunque ho paura dell'impatto emotivo-
Cappuccetto guardò la sua tasca e si strinse con il braccio destro, massaggiandosi la spalla
-Diamogli del tempo per riprendersi...-
Passarono un paio di giorni prima che Fiethsing riprese coscienza ed un altro paio prima che fosse in grado di poter capire cosa gli si stesse dicendo.
Le fu raccontato tutto, senza nessun particolare, di come il mondo fosse diventato una fucina di guerra e di morte, di come mancasse poco alla fine del mondo e del tradimento di Zero.
Si chiuse in se stessa, rifiutando cibo e acqua per una settimana intera.
-Cappuccetto, dobbiamo andare...non possiamo portarla in questo stato con noi e di certo non ci sarà utile. Se dobbiamo difendere il castello di luce, o quello che rimane non ancora contaminato, dobbiamo fare quadrato noi pochi che siamo rimasti. Saggi o non saggi cercheremo di difendere il difendibile-
Cappuccetto non prestò molto ascolto alle parole della compagna, continuava ad osservare l'oracolo elfico
-Vai avanti Sherry-
LA narratrice fece fagotto dei bagagli e si incamminò per la scalinata, mentre Cappuccetto si diresse verso Fiethsing
-Lasciami in pace...-
-Come stai?-
-TI ho detto di lasciami da sola-
-Non penso di poterlo fare-
Cappuccetto si sedette davanti all'elfa, cercò il suo sguardo : era un volto assente, con una pesante ombra oscura
-Ascoltami...so che è difficile da accettare...ma...-
-Ma un nulla...Fa silenzio-Rispose con fare aggressivo- Vuoi chiedermi di combattere per voi, di salvare questo mondo che ha corrotto la mia compagna, Zero, in quella maniera? Vuoi che io la uccida al posto di salvarla?-
-Fiethsing...-
Si apri, ora i due sguardi si incrociarono, l'ombra oscura era diventata più marcata assieme ad un'ira irrefrenabile
-Siete tutti così voi umani, chiedete, chiedete, volete che siano gli altri a sporcarsi le mani di sangue: siete caduti vittima dell'influenza maligna e chiedete a noi saggi di sacrificarsi, chiedete a esseri sovrannaturali di salvarvi. Fatevelo da soli, salvatevi da soli-
-La ami, non è vero?-
Fiethsing si calmò di colpo
-Non sono affari tuoi-
-Può essere...Non voglio forzarti, però vorrei che tu avessi questo-
Cappuccetto fece per alzarsi, cercò di aiutarsi con il suo braccio destro aggrappandosi ad una sporgenza della roccia senza successo, scivolando e cadendo con il bacino
-Uff sempre così nelle grotte-
-Come...-
Al secondo tentativo riuscì ad alzarsi senza problemi, incamminandosi verso il proprio fagotto
-Dici come ho perso il braccio sinistro?-
Fethsing deglutì
-Contro me stessa...Lo so è strano da dire, ma erano mesi che una figura stava attaccando villaggi dell'ovest, così attirata dalle descrizioni accorsi, speravo fosse solamente una bestia Cthulhu, sai con quelle dopotutto ci si combatte bene. Ed invece chi mi trovo? Un'altra me. Un po' più lupesca.-
Si chinò sul fagotto e ne rovistò il contenuto cercando qualcosa
-Non immagini la sorpresa quando l'ho vista...Certo un po' più lupesca, ma ero pur sempre io. Aveva uno sguardo così rabbioso e al tempo stesso così spaesato. Un po' come il tuo. Combattemmo e persi il braccio sinistro cercando di farla ragionare. Credo ci sia riuscita anche se...-
-Anche se?-
-Nulla...In Definitiva e' ora un problema di Kaguya, di certo non è una cosa che posso fermare da sola...-
-Mi dispiace-
Cappuccetto trovò ciò che stava cercando e si alzò, rivolgendosi verso Fiethsing
-Oh non fa nulla...se dovessi ancora combattere basta fare così!-
Cappuccetto materializzò un braccio sinistro di un color verde trasparente al posto del proprio
-Limita un po' la magia, ma è come averne uno vero...stò imparando a tirare con l'arco per ovviare un po' al problema-
-Perché? Vuoi ancora combattere?-
-E perché non dovrei? L'Umanità ha bisogno di soldati e di persone che vogliono difenderla, e anche tutte le altre forme di vita. Il fatto di non essere una umana vera e propria non mi impedisce di non combattere per quello a cui tengo-
-Non sei...Umana?-
-No..Diciamo che, humm...Facciamola breve...Sono di una specie di spettatori...Diavolo è complessa...Diciamo che non tutti gli antichi hanno millenni fa rispettato i patti e oggi solo io e pochi altri cercano di correggere un'errore vecchio quanto il tempo....-
Combatteva per una causa non sua.
Più ascoltava le sue parole e più l'ombra che attanagliava il viso di Fiethsing sparì piano piano.
-Volevo che tu avessi questo-
Le porse una lettera chiusa alla bene e meglio
-Cosa c'è dentro?-
-Vorrei che la leggessi e decidessi di tua iniziativa cosa fare, noi ci vediamo, spero-
Cappuccetto prese i suoi bagagli e si incamminò giù per le scale.
Fiethsing attese alcuni istanti prima di aprire la lettera, e quando ne riconoscette la calligrafia la iniziò a leggerla tutto di un fiato.
Avrei voluto avere la possibilità di scrivere molto, molto di più.
Di tempo ne ho avuto, molto, moltissimo.
Se vi state domandando il perché, perché proprio ora...
Lasciatemi raccontarvi di come giorno dopo giorno la mia vita, scivolò dalle mie mani.
Ne avevo preso coscienza, non sarebbe durata in eterno, lo sapevo io e lo sapeva lui, il mio amore della vita.
Quando spirò dolcemente nel suo letto, io ero accanto a lui: strinsi la sua mano fredda e avvizzita dall'età avanzata.
Mi specchiai nei suoi occhi e lui nei miei, ancora una volta come tanti anni fa quando l'ardore della sua giovinezza riscaldava un amore passionale, passione che mano a mano lasciò il posto ad un più maturo sentimento tra adulti fondendosi infine, in una splendida e graziosa figlia.
Mi sforzai di sorridergli, mentre le lacrime rigavano il mio viso
Mi sforzai di farmi coraggio, di mediare tra i sentimenti che albergavano nel mio cuore e i pensieri nella mia testa.
Lui stava morendo.
Per quanto la sua pelle, i suoi capelli, le sue mani, il suo corpo non celava la sua vecchiaia, io lo vedevo sempre come quasi ottant'anni fa, in quello splendido momento tra i boschi, quando mi chiese di passare con lui tutta la sua vita.
Sorrise, cercando di bisbigliare qualcosa al mio orecchio, per poi chiudere gli occhi per sempre.
Piansi come mai avevo fatto, e con me mia figlia.
Non so ancora come trovai la forza di lasciare la sua mano, di lasciarlo finalmente andare.
Ricorderò per sempre quello che vidi allo specchio.
Lo specchio...Un dono che mi fece per il nostro primo anniversario.
Quando strinsi per la prima volta nostra figlia, appena partorita, la luce della luna illuminò tutta la stanza, così prese lo specchio per far si che quella stessa luce, ad ogni luna piena potesse illuminare l'intera stanza.
Ricorderò per sempre quello che vidi allo specchio.
Vidi me stessa.
Giovane.
Graziosa
Bella.
La stessa Zero di ottanta anni fa.
Ogni volta che ritorna in mente quella immagine, sento la rabbia salire dentro di me.
I primi tempi furono difficili, lo ammetto.
Non mi pento di quello che IO feci a coloro che un tempo furono miei compagni, ma sentivo dentro di me che avrei dovuto nonostante tutto lottare per il mondo che mi era stato lasciato in eredità.
Io sentivo e sento ancora il richiamo della giustizia ed è grazie a questo che ho continuato a combattere le forze degli Cthulhu con tutta me stessa.
In nome della giustizia ho ucciso maghi corrotti, ho salvato villaggi, ho eradicato sette e culti oscuri.
Ho attinto a piene mani in quello che era GIUSTO fare, sporcandole spesso di sangue.
Venire meno a questo equivaleva a tradire il mio voto; No non nei riguardi di Kaguya, che possa marcire ovunque essa sia, ma nei confronti del mio amore, di quella persona il cui ricordo mi scaldò per molto e molto tempo nelle decine e centinaia di anni fino ad oggi.
Perche' scrivere solo ora?
Ad ogni vittoria, ad ogni cthulhu terminato, ad ogni pazzo mago ucciso, ogni qualvolta le mie mani si insanguinavano per la giustizia, sentivo dentro di me crescere una piccola fiamma oscura.
Non stavo facendo nulla di sbagliato.
Era giusto, lo credo ancora.
Eppure...Perchè questa sensazione?
Piano a piano quella fiamma divenne sempre più grande consumando i ricordi.
Ecco perché ora scrivo queste righe.
Io...Io...Non ricordo più il suo nome...
Non ricordo il nome della persona che ho amato, che mi ha sorretto, che mi ha abbracciato che mi ha amato che mi ha dato gioia, con cui ho dato alla luce una figlia.
Maledetta Maledetta Maledetta e cento volte ancora colei che mi ha obbligato a vivere così.
Ho provato a togliermi la vita, ho provato più e più volte.
La mia esistenza è perpetua nel tempo.
Così come è perso irrimediabilmente nel tempo, il ricordo del suo nome.
Sono sicura che tra poco non ricorderò il suono della sua voce, poi il suo viso, come chiese la mia mano ed infine, dimenticherò anche chi fosse...
Forse...in cuor mio lo sospettavo...Avrei perso tutto...
Allontanata dalla mia stessa linea di discendenza, trattata generazione dopo generazione sempre con diffidenza, disprezzo e paura.
Una Madre simbolo di giustizia prima ed una strega sempre sul piede di guerra, marcia nell'anima, oscura nel cuore, dopo.
Ho lasciato in vita colei che più di tutte ha avuto la decisione di donarmi questa nefasta vita.
Fiethsing.
Già...Ho finalmente rintracciato suo marito.
Ho proprio voglia di vederlo negli occhi, ho proprio voglia di vedere che tipo di persona sia.
Le voglio far provare che cosa si sente a vedere scivolare via il proprio mondo dalle mani, istante per istante per l'eternità.
Qualche volta, nel buio della notte, mi sembra di vedere il mio amore che mi osserva.
Sento bisbigliare la sua voce tra le fronde degli alberi.
La prima volta, mi parlò di morte e distruzione.
Oggi mi parla di pace e armonia.
Non ho idea se sia lui o meno.
Ma inizio a credergli.
Voglio sentirlo.
Non fermarti.
Ti prego.
Fiethsing bagnò la lettera con le proprie lacrime, prima di stringerla tra le mani ed urlare a squaciagola, liberando la sua tristezza.
Le urla riecheggiarono per tutta la scalinata, fino a Cappuccetto e Scheherazade.
Le due donne si guardarono in volto
-Ha scelto di fare la cosa più giusta, mi chiedo solo quanto sacrificherà- chiese la narratrice
-Tutto-
Fine