Sogno
Le nuvole circondavano la cima della grande montagna, doveva essere in alto nel cielo poiché l’aria soffiava forte e fredda. Attraverso le nuvole vorticose si potevano spiare le terre che si estendevano sotto di loro. Vi era un senso di consapevolezza, di coscienza ma nessuna capacità di muovere il corpo. Certamente questo doveva essere un sogno. I sogni sono spesso formati da immagini del proprio passato o dei propri desideri, ma questo non sembrava essere nessuna delle due cose.
Sopra il terreno apparvero i nemici del sognatore. Ciò significava che il sognatore doveva combatterli? No...no non era proprio così...essi erano i nemici di qualcun’altro. Significava forse che la persona perseguitata dai nemici stava mostrando al sognatore queste immagini? Perché? A quale scopo?
Mentre il sognatore rifletteva su quelle immagini, una voce gli trapassò la mente.
”Gill, Gill! Svegliati!” Il giovane uomo ritornò alla realtà. Egli fu grato che il sogno non fosse deprimente come al solito, rendeva più facile alzarsi. La voce che lo svegliò era quella del principe degli elfi, nonché suo rumoroso amico, Cecil.
”Prima che tu ti arrabbi con me, ricordati che sei stato tu a dirmi di svegliarti, Gill.”
”Sei sicuro?” disse Gill, sbadigliando. “Non mi sembra di ricordare di aver detto una cosa simile.”
”Perché tu dimentichi qualsiasi cosa quando ti conviene.”
”Se continuo a essere insultato in questo modo, penso che dovrei tornare a dormire.” Gill incominciò a chiudere gli occhi
”Dovresti essere grato che il principe abbia deciso di venire a svegliarti.” protestò Cecil.
”Ah, mi sono appena ricordato.” Gill si mise a sedere.
”Ti sei ricordato finalmente?”
"No, mi sono appena ricordato che ho qualcosa di importante da fare oggi.”
”Cavolo...”
Sebbene fosse umano, Gill era un amico di lunga data di Cecil ed era, in generale, benvoluto dal regno degli elfi. Gill e il principe erano cresciuti vicini durante i loro anni di amicizia. La fede di Cecil nel suo amico non vacillò, anche quando Gill iniziò a collaborare con gli Elfi Oscuri, nemici di lunga data degli elfi, fu proprio Cecil a suggerire che Gill fosse il mediatore tra le due parti per aiutare a risolvere le loro dispute di vecchia data. Anche se a volte era un po’ a bocca aperta, Cecil poteva vedere una scintilla in Gill che non vedeva negli altri umani. Da quando Gill aveva salvato la sorella minore di Cecil, Tia, quando era bambina, era certo che Gill era diverso, aveva la volontà di agire, di cambiare le cose.
”D'accordo, bene, allora me ne andrò, Cecil. Sono diretto al Regno dei Panda...”
”Sasaru? Cosa c'è di così importante da farti andare lì? Siamo vicini al confine, ma è ancora almeno a una mezza giornata di marcia.”
”Sasaru ha le migliori taverne. Ho bisogno di raccogliere alcune informazioni.”
”Stai cercando qualcosa di specifico?" Cecil inclinò la testa di lato.
”Voglio sapere di più su quel Castello Oscuro di cui le persone parlano ultimamente.”
”Non di nuovo quella storia. Sono solo vecchi commercianti umani superstiziosi che diffondono voci. Un castello che improvvisamente appare dal nulla? Non ha senso.”
”Forse, ma almeno saprò di sicuro se lo vedo con i miei occhi. Non devi venire. Non mi dispiace viaggiare da solo.”
”Anche se volessi non potrei. Mio padre sarebbe furioso se sparissi di nuovo con te in qualche sciocca avventura.”
Il regno degli elfi giaceva nel profondo di una foresta nascosta in una potente illusione, ed era accessibile solo da un cancello magico noto come portale. Poiché gli elfi oscuri furono cacciati dal regno elfico anni fa, si erano stabiliti nelle profondità dei boschi vicino alle paludi più a est. Il Regno dei Panda chiamato Sasaru giaceva al confine con gli elfi a ovest e con montagna, casa dei Dragonidi situata a nord di quello. Le profondità oceaniche appartenevano ai tritoni. Gli insediamenti umani erano sparsi in tutto il mondo. La destinazione di Gill era Sasaru. Il Regno dei Panda era il centro commerciale del mondo, per beni e informazioni. Se qualcosa può essere acquistato, è probabile che lo troviate insieme a diverse imitazioni di esso, nei mercati di Sasaru. Il re di Sasaru, Brillaperla, incarnava lo spirito del suo regno come nessun altro, il suo amore per le gemme che rendevano il suo regno così ricco era ben documentato.
Gill esplorò varie taverne nei mercatini di Sasaru quella sera alla ricerca di informazioni, al massimo delle sue capacità tutto ciò che riuscì a scoprire fu che il castello sembrava apparire da qualche parte nelle terre degli Elfi Oscuri, e che chiunque fosse andato alla ricerca del castello non era mai tornato. Stranamente, nessuno sembrava sapere esattamente da dove provenissero le voci. Passare da solo nelle terre degli Elfi Oscuri era pericoloso. Coloro che erano andati alla ricerca del castello caddero probabilmente in prigionia alle pattuglie degli Elfi Oscuri.
”Alla fine tutto quello che ho è una direzione. Non c'è altra scelta che andare a dare un'occhiata di persona.” Gill non riusciva a liberarsi della sensazione che quella faccenda fosse più di una voce. Gli Elfi Oscuri non volevano che la gente curiosasse nelle loro terre, quindi non aveva senso per loro iniziare a spargere la voce. Allora, cosa l'ha iniziata?
Uscendo da una taverna nell'aria della sera, Gill scorse una squadra delle forze armate reali di Sasaru. Sembrava che anche loro stessero cercando informazioni sull'enigmatico Castello Oscuro. Al centro delle guardie c'era lo stesso re Brillaperla, che osservava una gemma tra le dita.
”Quindi anche loro stanno cercando informazioni, sapevo che c'era dell'altro.” Gill parlò con un sussurro, ma in qualche modo sembrava che Brillaperla avesse sentito.
“Ehi, ehi.” La sua voce profonda rimbombò mentre si guardava intorno. “Le mie impeccabili orecchie di Panda l'hanno sentito, proprio ora. Chi era quello?”
Scivolando via, Gill si fece strada nella notte, tornando nelle terre elfiche, da lì sarebbe passato nelle foreste degli Elfi Oscuri.