Cultura Giapponese e FoW: Amaterasu
Rieccoci con la nostra rubrica alla scoperta del mondo nipponico!
Quest'oggi, su richiesta da qualcuno di voi, prenderemo in esame la carta “Amaterasu”, cercando di capire perché sia stata raffigurata in un certo modo dai disegnatori e perché ha una determinata razza e testo, scoprendo che non è stata fatta casualmente!
Amaterasu, prima di tutto, significa "Dea del Sole".
Sebbene nelle prime opere letterarie non ci sia un chiaro riferimento al sesso, Amaterasu è considerato un kami donna, in contrasto con molte altre visioni religiose, in cui la divinità associata al sole è un uomo. Ecco perché nelle carte di Force Of Will gli illustratori l'hanno sempre raffigurata al femminile.
È una delle divinità più importanti della religione shintoista, nata proprio in Giappone intorno al 500 A.C a cui poi si affiancò il buddhismo, proveniente dalla vicina India.
I primi miti giapponesi riguardano proprio la creazione degli dei e del pianeta: Amaterasu nacque dall'occhio sinistro di Izanagi (il dio creatore, padre di tutti i kami), mentre dall'occhio destro ebbe origine il fratello Tsukiyomi, dio della luna. Come ben sapete anche Tsukiyomi è presente nella storia di Force of Will ed è associato, non casualmente, proprio alla Luna, ma di questo ne parleremo prossimamente.
Izanagi ebbe tuttavia anche un terzo figlio, Susanoo, il dio della tempesta. Susanoo, anziché portare luce e serenità sull'arcipelago, dimostrò di essere poco incline al dialogo e alla pace terrena: dopo una lite con la sorella Amaterasu, distrusse per dispetto tutte le risaie e le dighe da lei create (infatti la mitologia le attribuisce l'invenzione della coltivazione del riso). Non contento scuoiò barbaramente un pony e lo scagliò sul suo telaio (a lei è attribuito anche l'uso del baco da seta e l'abilità della tessitura), dopo aver ucciso una sua assistente. Questi gesti orribili fecero rabbrividire così tanto Amaterasu che per vergogna si rifugiò in una caverna, facendo sprofondare la terra in un'oscurità senza fine.
Così inizia il mito che per gli antichi giapponesi spiegava il fenomeno dell'eclisse: venne dapprima raccontato a Ise da alcuni pescatori della zona. Infatti, il più importante santuario dedicato alla dea si trova proprio ad Ise.
Non a caso quindi, la carta sopra presa in esame ha come razza “divinità”, proprio perché questa creatura, anche nella storia giapponese, ha origini divine.
Qua invece ci troviamo davanti alla razza mito di Amaterasu. Questa scelta di razza non può essere un caso e prestate bene attenzione anche al nome della carta in questione: “Amaterasu, guida della Luce”, con quello che abbiamo appena scoperto, tutto torna. Il mito in questione è probabilmente quello dell'eclisse e la “guida della luce” si riferisce a questo.
Tornando al mito vero e proprio, tutti gli altri dei tentarono in tutti i modi di farla uscire dalla grotta, ma senza successo, sino a quando la dea Ama no Uzume ebbe un'idea: appese un grande specchio di bronzo su un albero in prossimità dell'entrata della caverna e cominciò a ballare, inaugurando così una grande festa. Le risate degli altri dei e il riflesso di se stessa nello specchio sorprese così tanto Amaterasu da uscire dalla grotta e porre fine all'eclissi.
Lo specchio è molto presente in tutto ciò che concerne la dea del sole: una versione alternativa della sua nascita afferma che lei ebbe origine da uno specchio, ma soprattutto nel santuario di Ise viene venerato un antichissimo specchio di bronzo, il quale risale probabilmente tra il 3000 e il 1000 A.C. Tale specchio, insieme alla spada Kusanagi e alla gemma Yasakani no Magatama costituiscono le tre insegne imperiali del Giappone, i tre tesori più sacri di tutta la nazione.
Guarda caso, la prima a consegnare le tre insegne ad un imperatore fu proprio Amaterasu, che le donò a suo nipote Ninigi no Mikoto, più conosciuto come il primo imperatore della storia giapponese Jinmu.
Siamo arrivati alla fine anche oggi. Spero che questa analisi della figura di Amaterasu vi sia piaciuta e sicuramente i nomi dei tre fratelli li avrete già sentiti anche al di fuori di Force of Will. Sono figure mitologiche davvero importanti per il Giappone e sicuramente le tratterò bene in futuro; appuntamento alla prossima puntata!